La Val Formazza è una delle più belle vallate alpine, ricca di abetaie, pinete e numerosi laghetti, offre suggestivi scorci panoramici. Cresce sui vasti declini, un’ampia varietà di flora alpina, con esemplari unici. Con il nome “Val formazza” viene indicato l’alto bacino d’impluvio del fiume Toce immissario del Lago Maggiore, dallo spartiacque eretto a confine tra la Svizzera e l’Italia alle gole delle Casse. E’ zona di alta montagna, ricca di ghiacciai, rupi e corsi d’acqua e bacini. Fa parte della provincia di Verbania e più specificamente è compresa nelle tre valli defluenti al Toce: l’Ossola.
La Valle è delimitata ad occidente dai massicci dell’Arbola, Hohsand, Gries, a nord dai contrafforti che si tendono dal passo Gries al passo San Giacomo; ad oriente il confine corre lungo la cresta del Basodino e lo spartiacque fra il Toce e la Val Maggia, mentre a sud il gradino gigantesco delle Casse la separa decisamente dalla sottostante Valle Antigorio.
Il Comune della Val Formazza così delimitato è il più vasto della provincia, contando una superficie di circa 133 Kmq.
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LA CASCATA DEL TOCE
“La Più Bella , la più poderosa fra le cascate delle Alpi”. La Cascata del Toce è la seconda in Europa per altezza; ha un salto d’acqua di 143 metri per un fronte massimo, alla base, di 60 metri. Sulla sommità si trova un fantastico punto d’osservazione dal quale si può ammirare la cascata in tutta la sua maestosità; il ponticello in legno proteso sopra il salto d’acqua. Sulla Sommità, sorge il famoso albergo costruito nel 1923 e progettato in stile Decò dall’architetto Piero Portaluppi, uno dei massimi esponenti dello stile architettonico. La Cascata del Toce è visibile nella sua maestosità solo per brevi periodi nel corso dell’anno, in quanto le acque del Toce vengono raccolte nel bacino di Morasco, a monte della cascata e, tramite una galleria e una condotta forzata raggiungono la centrale di Ponte dell’Enel per essere utilizzate nella produzione di energia elettrica.
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STORIA DELLA VALLE
A partire dal seco XIII, la valle, usata fino ad allora come alpeggio estivo, divenne dimora fissa di gruppi di cittadini e di pastori alemanni che, pacificamente, si insediarono nella valle e contribuirono a trasformarla, col loro lavoro, in una accogliente vallata. Sappiamo che il grande movimento migratorio verificatosi in Europa nei primi cinque secoli della nostra era, spinse le popolazioni germaniche di ceppo Alemanno a passare il Reno e penetrare definitivamente nella Helvetia GeTto-romana già da tempo abbandonati dai Romani.
1a fase – Dopo il loro insediamento nella Helvetia e la prima conquista territoriale gli Alemanni devono aver seguito il corso dell’Aar e dovrebbero aver raggiunto nel VII secolo i boschi dell’altopiano bernese.
2a fase – Da questo altipiano i Coloni Alemanni attraversarono con famiglie e averi le alte catene alpine per stabilirsi nell’odierno Vallese tedesco.
3a fase – Nel secolo XIII i discendenti di coloro che si erano stabiliti nel Rodano raggiunsero lontane alture poste in ogni direzione.
Dal Vallese i Walser, come vennero chiamati, con una contrazione del termine Walliser (Vallesani), si spostarono a sud stabilendosi nella zona del Monte Rosa fondando i centri di Macugnaga, di Issime e di Gressoney, di Alagna, di Rima, di Rimella e di Ornavasso. Quasi contemporaneamente un’ulteriore spinta migratoria portò attraverso il Passo del Gries, alla conquista della parte superiore della Valle dell’ossola, cioè della Formazza, da dove poi fu raggiunto Bosco Gurin nel Canton Ticino. Altri Walser si spinsero verso ovest fino in Savoia e verso est nei Grigioni. La migrazione e la conquista pacifica “con scure e falce” dei Walser è vastissima ed è un susseguirsi di esodi dalle praterie di singoli gruppi di gente che si spostano a ondate, si dividono, si diramano, si disperdono in una zona talmente vasta che non è possibile avere una visione generale. I motivi delle migrazioni sono da ricondurre all’interesse dei signori feudali a colonizzare le altre valli ed alla conseguente possibilità per i contadini pastori di godere di condizioni più favorevoli di quelle godute in patria. Un secolo dopo Formazza è corteggiata dal Ducato di Milano per la sua posizione di grande rilievo militare e commerciale (per gli sbocchi a due valichi importanti, il Gries, con la strada verso Berna, e il San Giacomo, con quella per il Gottardo). Con Gian Galeazzo Sforza, la valle ottiene un’autonomia di giurisdizione che sarà riconosciuta dai successivi padroni di Milano, poi dal governo piemontese dei Savoia, nel XVIII secolo.
Da qui seguono le vicende storiche e civili del Regno Sardo e dell’Italia unita. Per ritornare alle varie migrazioni dei Walser, possiamo parlare di colonie primarie e colonie secondarie a seconda dei vari spostamenti. La colonia di Formazza è una colonia primaria del Vallese; la colonia di Rheinwald (alta valle del Reno), fondata da gente proveniente da Formazza è una colonia secondaria. I Walser formazzini si muovono per colonizzare altre terre, in Val Maggia, dove fondano l’unico paese di parlata tedesca della Svizzera Ticinese, bosco Gurin. La specificità dei Walser, in fondo è quella di un’etnia in grado di sopravvivere collettivamente, a quote superiori a quelle a cui erano stanziati gli altri villaggi. Con le migrazioni, i Walser portarono con loro anche la cultura ideale, le leggende cariche del mistero della natura, il culto dei Santi, i codici di comportamento, le “antiche consuetudini”, ma soprattutto la lingua. L’isolamento delle colonie rispetto al restante mondo germanico ha permesso che si conservasse nelle alte valli di montagna una lingua antica che non ha subito l’evoluzione nel tedesco moderno.
COSA FARE, ITINERARI
Valle incantevole per la bellezza selvaggia delle sue montagne offre molteplici attività, dalle più rilassanti passeggiate agli sport estremi, passando per una visita alle terme o a momenti culturali
LINK
www.isolelinguistiche.it/ rete delle comunità Walser